Grazie ai vaccini, ai nuovi farmaci, alla scienza e alla tecnica, grazie a loro usciremo da questa pandemia, da questo cataclisma che ci ha contratto l’esistenza, accorciato il respiro, ristretto i sorrisi, lo faremo sereni ed entusiasti nel ricadere in quello prossimo. Non mi guardate male, lo sapete anche voi che è così… Ricordate? Non abbiamo forse a inizio pandemia considerato plausibile, anzi diciamocelo verità, che fosse stato il nostro egocentrismo terrestre a scatenare il mostro? Non era l’illusione che la potenza smisurata della tecnica, abbinata ad una folle cecità di prospettiva, ci avesse liberati dalla realtà della natura? Così liberi di creare un mondo artefatto, indipendente, patinato, basato su modelli di progresso distanti dalla relazione con la materia vivente che ci circonda e ci determina. Ed ora? Nonostante tutto il vissuto, nonostante tutto il saputo, ricordate lo stress ambientale del pianeta, il consumo delle risorse, l’inquinamento dell’ambiente, la crescita demografica esponenziale e la colossale urbanizzazione e trasformazione di enormi masse umane in “dipendenti” di tutto? Ecco nonostante tutto siamo in corsa per ricominciare da dove il Covid, questo virus sentinella o se preferite grillo parlante, ci aveva allontanato, dal nostro vecchio e tanto rassicurante mondo. Per onestà va detto però che non è per tutti così, questa è poi la visione di chi dentro la fiction ha un posto, possibilmente almeno da comparsa, da chi per tutta la vita non ha vissuto tragedie globali, quelle personali non sempre si innestano in quelle universali, da chi non ha vissuto guerre, carestie, epidemie mortali, furti di terra, scempi ambientali, tutte quelle cause che ti sradicano da te verso l’ignoto in brevissimo tempo. Noi gli esenti dalle variabili dosi della tragedia umana che vive appena oltre noi. Insomma il grande sobbalzo del virus è vissuto differentemente, perlomeno a livello emotivo, ma torniamo a lui, che fare oggi con il mostro, con la tecnica che ci vede, risorse utili a tratti, competitori h24, consumatori 7 su 7 , destinatari di funzioni 365 giorni all’anno? Non è il covid19, che poi è stato 20, oggi 21, a rovinare la vita su questo pianeta, ma la nostra scellerata visione egocentrica, l’incapacità di cogliere la sacralità della vita e della morte che dovrebbe porre un argine, un limite invalicabile all’impero del nulla è impossibile e che il Covid 22, o un altro degli arcinoti effetti del nostro fare, ci ripiomberà’ addosso.
Volenti o nolenti la natura vince sempre, noi siamo un suo veicolo dalla nascita alla morte, e davanti a questa sua manifestazione lampante abbiamo due scelte; la prima è esserle conformi, accettarla, rispettarla, la seconda è quella di continuare a far finta di niente, voler ripartire senza trarre nessun insegnamento. La scienza in questo biforcarsi non è neutra, la tecnica ha già deciso e noi?
Lascia un commento