Il pane “canta” ed è un buon segno. Alla panetteria Garzino i suoni del forno si sono tramandati di padre in figlio, come un’eco di montagna: nella piccola borgata di Calcinere, si sente “sfrigolare” il pane da 130 anni. Davide Garzino questo suono non lo ha mai dimenticato, neanche quando, studente d’ingegneria meccanica, viveva a Torino. E nel 2000, dopo una laurea e un master, è tornato in valle, a fare il pane, ai piedi del Monviso. Così un giovane ingegnere decide per passione di continuare il mestiere di suo padre. “Chi va via dalle montagne, in realtà, non se ne va mai del tutto”: E’ quel che è successo a Davide, che da garzone aiutava suo padre Piero in negozio e in futuro? Chi può dirlo, un erede c’è ma per ora fa la prima elementare! Nel frattempo chi passa la domenica mattina per una passeggiata, può sentire il buon profumo provenire dalla panetteria Garzino e non solo le 64 anime della borgata ma i sempre più numerosi visitatori che fanno il giro del Viso o che vanno a fare gite di sci alpinismo. Anche a Davide in città mancavano le lunghe camminate nei boschi e adesso si può vederlo partire per un’escursione, dopo l’ultima infornata:
«La nostra è una piccola panetteria artigianale a conduzione familiare, io lavoro nel laboratorio e mia sorella, Raffaella, nel negozio – racconta – nel nostro forno produciamo: pane, grissini e biscotti. La lavorazione è tradizionale, dalla scelta delle materie prime alla cottura, seguiamo antiche ricette e a volte le rivisitiamo». Proprio la scelta delle materie prime è fondamentale, per un panettiere che sa dosare a occhio i suoi ingredienti: «Nella preparazione del pane utilizziamo farine ricavate da varietà di grani antichi coltivati nella zona, perciò complete di germe, e il lievito madre». Le pagnotte ottenute con lievito madre hanno un indice glicemico che è dieci volte inferiore di quello presente nel pane lavorato con altri agenti lievitanti e il sapore si sprigiona due giorni dopo la cottura, aumenta sempre il gusto.
La vendita dei prodotti Garzino avviene nel negozio adiacente il laboratorio, alcuni ristoranti acquistano il pane andandolo a ritirare in loco. Ma si punta tanto sul nuovo turismo: «Qualcosa si muove, noto girare in valle auto targate Svizzera, Olanda, Austria – dice Davide – e poi ci sono i giovani che si avvicinano allo sci alpinismo, alle ciaspole; qualche anno fa non c’erano ed era un peccato, perché i nostri posti si prestano a questo tipo di attività». Attività che sono segnalate su Monviso Piemonte: «Un sito che è una risorsa per il territorio, visitato da migliaia di persone. E’ una grande occasione da non perdere, per far conoscere i luoghi, la valle, facendo uso del web che poi è la vetrina più visibile. Tutti quando devono andare da qualche parte cercano le informazioni su Internet e quindi questo aiuta».
Testo: Annissa Defilippi
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