Cambiare vita al richiamo della montagna. È successo a Katia e Sergio dell’agriturismo “Il Mulino delle Fucine” a Casteldelfino, in alta val Varaita.
«Quando ci siamo trasferiti qui – racconta Katia Giordanino – avevamo scelto di vivere in montagna ma non sapevamo bene cosa avremmo fatto. Era il 1995, io avevo 25 anni, mio marito 35. Abbiamo rilevato l’azienda agricola di suo padre e ci siamo dedicati al turismo».
Dove prima c’erano la stalla e il fienile ora si può alloggiare e assaggiare i prodotti della tradizione delle valli della zona: l’agriturismo ha una coltivazione di verdura e piccoli frutti con campi anche a Costigliole Saluzzo, paese d’origine di Katia. «Lui era di qui e io ho scelto di seguirlo. All’inizio abbiamo lavorato solo come ristoratori, poi nel 2002 abbiamo deciso di puntare anche sull’accoglienza. Siamo stati tra i primi ad aprire una struttura di questo tipo in alta valle». E così “Il Mulino delle Fucine” ha cominciato ad ospitare i primi viaggiatori. Molti erano e sono stranieri, provenienti dal nord e centro Europa. La storia si respira in ogni angolo: il nome dalla località “les Fusines”, mantiene vivo il ricordo di una piccola realtà industriale creata dalla famiglia Turletti: Sergio è un discendente e sulla facciata della casa è affrescato l’albero genealogico. Les Fusines era il piccolo borgo industriale del comune di Casteldelfino: dove oggi si trova il ristorante, un tempo c’erano una forgia per lavorare il ferro ed una turbina che produceva l’energia elettrica per il paese.
La tradizione è presente anche nei piatti, tradizionali, stagionali, con prodotti del territorio, anche grazie alla collaborazione con aziende e cooperative locali. Un modo per dare valore alle proprie origini e promuovere la zona. Sul sito resta pubblicata da sempre la ricetta del raviolo: «È qualcosa che chi viene da noi vuole assaggiare, che ci si aspetta e che ci rappresenta».
Il futuro è da costruire: Katia e Sergio pensano a come arricchire l’offerta, magari con una beauty farm, una sauna, un angolo per respirare la montagna e il relax. E la coppia non dimentica la collaborazione con Monviso Piemonte: «Ci piacerebbe riuscire a partecipare di più. All’inizio eravamo un po’ scettici, nascono tante iniziative di questo tipo. Invece abbiamo fatto bene ad entrare nel progetto perché si è creato un bel rapporto amichevole e speriamo che si possa proseguire nel lavoro. Così da provare insieme a far scoprire sempre di più il nostro territorio».
Testo: Sara Perro
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