Il Monviso, la montagna come la realizzano i bambini nei loro disegni, triangolare protagonista dei nostri orizzonti di pianura, affascina da sempre chi lo osserva. Leggende e miti si sono sviluppati intorno al gigante delle Alpi Cozie sin dall’antichità, ispirando scrittori e poeti: Virgilio lo decantò nell’Eneide, Dante lo descrisse nella Divina Commedia e molti altri personaggi di cultura lo citarono nelle loro opere.
Guardato da sempre con rispetto dalle genti che abitano le sue valli, il Monviso, alto sulle loro teste, è entrato nell’immaginario come il Re di Pietra, silente e poderoso che diventa, nel corso della storia, il simbolo di comunità unite da una solidarietà che va oltre le barriere naturali ed i confini geografici.
Testimone e custode di eterni valori, oggi come da tempo immemore la sua forma che si staglia contro il cielo è là ad alimentare i sogni dei giovani che vogliono salirne la vetta, a nutrire i ricordi di quanti la conquistarono nei loro giorni migliori, ma anche solo a rassicurare quelli che, alzando lo sguardo, se lo trovano dinnanzi come silenzioso compagno sul proprio cammino.
Per ammirare il Re di Pietra in tutti i suoi versanti è possibile effettuare un itinerario che ne compia il periplo, come fece il professore inglese James David Forbes nel 1839. Ogni suo lato riserva aspetti diversi ma ugualmente notevoli: dal roccioso versante orientale, simile ad una piramide quasi perfetta che si offre alla vista dalla pianura, a quello occidentale, costituito da severe placconate, ed a quelli settentrionale e nord-occidentale, incisi da ripidi canaloni e popolati da ghiacciai.
La straordinaria varietà degli ambienti attraverso i quali si snoda il giro appartengono a ben tre valli (Po e Varaita in Italia e Guil in Francia): ai piedi del Viso sgorga il Po, il fiume più lungo d’Italia, mentre sul versante della Valle Varaita si estende il bosco dell’Alevè, la foresta di cembri più vasta del nostro Paese. Appena sotto al colle delle Traversette, a più di duemilaottocento metri di quota, alla fine del XV secolo il marchese Ludovico II di Saluzzo realizzò il Buco di Viso, la più antica galleria delle Alpi che serviva per il passaggio di uomini e muli impegnati nel trasporto del sale e di altri generi di commercio.
Tali peculiarità fanno di questo territorio un paradiso naturale ricco di cultura e storia dove alpinismo ed escursionismo trovano il loro ambiente ideale, e la montagna si offre in tutta la sua generosità, regalando albe e tramonti irripetibili e panorami mozzafiato.
Camminare in mezzo a paesaggi incantevoli è cibo per la propria anima; farlo in gruppo insieme ad altri, anche se sconosciuti, è fonte di ulteriore arricchimento, in quanto si condividono le proprie emozioni e ci si confronta, sperimentando che, ancora una volta, la montagna affratella. Faticare insieme per conquistare la meta di ogni giorno, dividere la tavola e la camerata in rifugio, attendendo impazienti il momento del risveglio, quando è ancora buio, per lasciarsi sorprendere dall’alba e vedere la roccia accendersi sotto i primi raggi del sole, sono emozioni che restano indelebili nel cuore.

Dal terrazzo di casa si vede il Monviso in tutto il suo splendore. Re di pietra
Da bambina, per mano di mio padre ho imparato ad amare tutte le montagne. Ora non posso piu’ scalare nemmeno un semplice sentiero a 72 anni cammino appena
Ma tanti sono i miei ricordi.