
Nelle giornate più terse, puoi stare davanti all’albergo La Colletta e goderti una vista impagabile. E, se sei fortunato, puoi vedere qualcosa di grigio-biancastro che avvolge la montagna, qualcosa che sembra scendere dal monte degli dei, come un’aureola nel cielo che diventa sempre più larga e più spessa. Non preoccuparti. E’ solo il “cappello” del Monviso. Dal 1938 chissà quanti l’hanno visto, da quando la nonna di Maurizio acquistò la parte vecchia della casa trasformandola in una cantina-trattoria: La Colletta. All’epoca qui si fermavano i carrettieri di pianura, con i loro muli e cavalli per un pasto e un bicchiere di buon vino, adesso vi approdano turisti tedeschi e svizzeri in viaggi organizzati e attrezzati anche per il cicloturismo: La Colletta è infatti l’unico bike hotel della valle Po’.
«Sono passate quattro generazioni – racconta il proprietario – tutti gli anni abbiamo aggiunto un pezzo, prima il salone poi 7 camere e dopo, nel 2015, siamo passati a 12, adesso si può dire che siamo al completo perché la struttura è tutta nuova ». La Colletta si è fatta un nome e ha tramandato la sua storia, oltre a passaggi veloci per una o due notti, può vantare prenotazioni che si confermano di anno in anno (tanto da non far sentire la crisi) da parte di stranieri che vengono a fare sci alpinismo e d’estate mountain bike. Ed è proprio l’attenzione per il mondo delle due ruote la caratteristica da spilla al valore per questo hotel: «Noi siamo l’unico locale in valle Po’ – continua Maurizio – ad essere Bike hotel, abbiamo un garage custodito, un angolo officina dove il ciclista può aggiustarsi la bici, avendo a disposizione alcuni pezzi di ricambio, e forniamo il trasporto bagagli da un hotel all’altro». Per completare l’offerta alcuni hotel della provincia di Cuneo si sono attrezzati e organizzati per la gestione di gruppi cicloturistici,
formando i Cuneo Bike Hotels, oltre al punto di appoggio La Colletta offre menù calibrati per gli sportivi non dimenticandosi di valorizzare l’enogastronomia ed i sapori locali. Passando dalle due ruote alle buone forchette andiamo a scoprire la ricca offerta di menù proposti da Maurizio: «La nostra è una cucina tipica regionale, guardiamo molto ai prodotti locali e seguiamo la stagionalità; abbiamo i funghi, la trota, la selvaggina e la pasta fatta in casa: gnocchi di patate, taglierini, tortelli con ripieno di toma, ravioli del plin ai tre arrosti con ripieno di coniglio, vitello e maiale…». Inoltre La Colletta fa parte delle locande tipiche occitane: selvaggina con la polenta, patate, cipolle ripiene, crosette con la farina di grano duro e semola. E poi c’è la Cantina: una selezione di vini a vista curata personalmente da Maurizio. Una famiglia intera che si occupa di tutto: Maurizio cucina e riceve, sua moglie fa le camere e poi ci sono i genitori e i figli. Una conduzione che passa di generazione in generazione, con umiltà e amore per la propria “casa” che offre la sua finestra sul Monviso a tutti: un’atmosfera conviviale tra amici che passano e turisti che ritornano, nel silenzio naturale dei boschi e dei prati di questa valle in fondo al Piemonte.
L’appartenenza a Monviso Piemonte è stata voluta da subito perché, come dice Maurizio, “tutti insieme si fa più forza” e MP ricambia in simpatia, organizzando serate e gite, come gli ultimi due capodanni trascorsi in questo alberghino da sogno.
Testo: Annissa Defilippi
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