Quello che oggi e’ generalmente detto virginale o spinetta, appartiene alla famiglia degli strumenti a corda pizzicata, e differisce dal clavicembalo per la sua forma, rettangolare o poligonale, anziche’ a coda. Normalmente possiede una corda per nota, che corre parallela alla tastiera, e non per lungo, come nei clavicembali, e poi nei pianoforti, cosiddetti a coda.
La spinetta della collezione Accardi a Saluzzo fu costruita nel 1604 nei Paesi Bassi, ad Anversa, e rappresentava in vero lo strumento musicale principale, a tastiera, dell’epoca, da suonarsi nelle case e palazzi, a differenza dell’organo da chiesa. E cosi’ rimase lo strumento più diffuso tra cinque e seicento, finchè non fu sostituito gradualmente dal clavicembalo nel settecento, e dal pianoforte nell’otto e novecento. Dai quadri e dipinti dell’epoca possiamo dedurre che le spinette erano favorite particolarmente dalle ragazze, ed anche dalle regine, come e’ noto che Elisabetta I, Maria di Scozia ecc. si allietassero su tale strumento. Il costruttore della nostra spinetta e’ appunto Joannes Ruckers di Anversa, appartenente alla famiglia di costruttori di cembali forse la più celebre della storia, e che era al suo tempo annoverato tra i tre cittadini prominenti di Anversa, insieme a Bruegel e Rubens, il quale aveva anche il suo atelier non lontano da quello della famiglia Ruckers.
Questa spinetta era detta di sei piedi, per la sua lunghezza, ma i Ruckers costruivano ancora molti altri modelli di varie lunghezze e diapason, in modo da offrire un gran numero di modelli dai timbri anch’essi variati . La fama di tali strumenti fu talmente grande che ancora fino alla fine del settecento a Parigi si riciclavano i vecchi legni delle tavole armoniche delle ormai antiquate spinette dei Ruckers per costruire i più costosi e splendidi clavicembali francesi e apporvi sopra il celebre nome (dei Ruckers). Oggi abbiamo restaurato questa spinetta nel suo stato originale, per poter ritrovare quel suono, ormai dimenticato e perduto, che tanto affascinava l’uomo nei secoli passati. Lo strumento e’ pure impennato, secondo l’uso originale, con penne di corvo, anzi del corvo reale, che abbiamo potuto ottenere dalle guardie della Torre di Londra, dove ancora vivono protetti tali uccelli, i quali, secondo la leggenda, finche’ rimarranno nella Torre, proteggeranno la città dalle sventure…
Testo: Giuseppe Accardi
Lascia un commento