sei scomparsa nella danza
leggera di una nuvola
in una mossa
che mi ha segato le gambe
ora sei qui
aggrovigliata matassa arrugginita
tagliente lacerante tetano
per te ho costruito un labirinto dove
potessi rifugiarti e ritrovare il contatto
per te ho chiesto alla roccia di spaccarsi
e far uscire l’acqua più cristallina
per te ho rubato gli accordi
dell’infinite stelle
e adesso
nulla mi è così
vicino come il vuoto
della tua voce
che soffia gelido
sul mio raggio di sole
Testo e immagine: Marco Gattinoni
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