Vedo l’orto, sento lo scorrere del Po, mi accorgo delle cataste di legna, mi affaccio oltre il cane attaccato a una lunga catena deterrente e vedo la vetta del Monviso innevata, mi rilasso nel verde, sento gli odori e gli umori del pastin, del forno, finanche della bottega, così placidamente organizzata, sulla coesione tra pane e biscotto, da avere quella sensualità francese che non può nascondere un filo di vanità…
Testo: tratto dall’articolo/intervista a Davide Garzino“L’umiltà della terra esce dal camino e rientra in un’anima” di Nicolò Scaglione, sito http://ilsaperedeisapori.it/
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