dicono che la notte porta consiglio
a me ha portato cappello e coniglio
un cappello per dirti scusa
un coniglio per rinnovarti Musa
questa mattina ho disdetto la bolletta
al telefono con te la mia anima balbetta
sono stati attimi di autentica frenesia
forse era meglio bevessi Malvasia
ero distratto, sottratto e ti ho fatto scappare
ma cosa aspettavo a mandarmi a zappare
mi pare colpa della mia solita cocciuta fretta
che ai tuoi messaggi non ha dato molto retta
nella vita ci sono molte cose
ci sono tante spine nelle profumate rose
mi sono punto con un tarlo nel cervello
te ne sei accorta è stato peggio di un balzello
ho preso un treno che sembrava un aviogetto
t’ho subito creato una sensazione di rigetto
mancava poco che oltre al cuore decollasse anche la testa
sono giorni che la cerco l’avrò persa in qualche festa
tra le conchiglie ho creduto di nuotare
sembrava facile raggiungerti nel mare
ma anche l’onda ha bisogno di ritrarsi
e tu non sei la regina del mostrarsi
ti ho fatto proprio perdere la calma
ora mi trovo disteso come una salma
quello che è fatto non si cancella così al mattino
però mi trovo in mano questo vecchio spazzolino
perdonami ero come impazzito
spalmato come la maionese sul dito
avrai notato non ho resistito
perché per te ho un debole appetito
qualcosa vorrà dire che ti penso ancora adesso
nonostante che mi sono comportato come un fesso
insomma alla fine vorrei lasciarti con un fiore
e chiudo questa ballata stimolando il tuo rancore
ti salutano il cappello ed il coniglio
che si agitano pensando ad un tuo sbadiglio
” ridi, ridi” mi scrivesti una mattina
io ti aspetto con l’ombrello mia rovina
Testo e immagine: Marco Gattinoni
Opera coperta dai diritti di autore, ogni riproduzione deve contenere la citazione dell’autore
Lascia un commento