di guerra in guerra
finita la tragedia
è arrivata la modernità
veloce improvvisa abbagliante
di quelli che lo strazio aveva risparmiato
o restituito smagrite speranze
ha falciato ancora maligna
restare era come morire
partire era come morire
ma più dolce, in apparenza
le muffe sulle pareti
le tazze sulle tavole
ancora così mi appare la vecchia casa
come di scomparsi, fuggiti, rapiti
nella nebbia respiro l’odore sotto
un graticcio il ceppo rilascia lento
il dolore di un mondo scomparso
Testo: Marco Gattinoni
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