Itinerario dal rifugio Barbara al rifugio Jervis, passando dal colle Barant e poi nella splendida conca del Prà
Dislivello in salita: 650 m.
Dislivello in discesa: 670
Tempo di percorrenza: 5 ore.
L’Unione Astrofili Italiani (U.A.I.) dal 1995 ha eletto il colle Barant a “Parco delle Stelle” ovvero sito di grande interesse astronomico. I “Parchi delle Stelle” devono godere di alcune precise e determinanti caratteristiche: assenza di inquinamento luminoso, orizzonte libero, facile raggiungibilità con strumenti d’osservazione e presenza di strutture ricettive vicine. Il Colle Barant, oltre a rientrare ampiamente in queste caratteristiche, è situato ad una altitudine di 2373 metri e la finezza dell’atmosfera riduce il fenomeno della dispersione della luce favorendo l’osservazione di stelle e di mondi lontanissimi altrimenti invisibili a quote più basse.
Dal parcheggio del rifugio Barbara (1753 m) una vecchia strada militare (chiusa alle auto), mirabile opera di ingegneria, conduce nel cuore dell’Oasi di protezione faunistica destinata alla riproduzione e alla tutela degli ungulati. Dal Pian delle Marmotte è possibile seguire il vecchio sentiero che ne taglia i tornanti, raggiungendo in breve il Colle Barant (2373 m) e il rifugio omonimo. Poco al di sotto del Colle Barant, sul versante che si affaccia sulla Conca del Prà, si trova il Giardino Botanico “Bruno Peyronel” (2290 m). Creato allo scopo di proteggere e valorizzare la ricchezza floristica degli ambienti presenti, il giardino è collocato su una superficie di circa 17000 mq con una conformazione variata del terreno in grado di offrire il sito ideale per molte e diverse specie presenti nelle Alpi Cozie (esperti botanici accompagnano i visitatori da luglio a metà agosto). Dal rifugio Barant (2373 m) si scende la strada militare che conduce alla Conca del Prà oltrepassando alcune casematte e il giardino botanico. Raggiunto il greto del Torrente Pellice lo si attraversa e si risale brevemente in direzione del rifugio Jervis (1732 m).
E’ consigliabile prenotare in anticipo i pernottamenti nei rifugi e verificare con i gestori le condizioni del percorso, considerando che a inizio stagione tratti del sentiero in quota possono essere ancora coperti di neve.
Lascia un commento