è proprio vero quando il giorno
si spoglia e s’infila nella notte
dilagano sapienti le ombre
e la punta di questa matita
è un campanile di preghiere
puntato dritto sulla soglia
di questa estate fredda
che mi suda dentro
come grandine sul mare
e nei numeri che sposto
non trovo la combinazione
per suonare al campanello
di questo pessimo silenzio
che pelle che ci vuole per
masticare evanescenze simili
senza mai distrarsi un attimo
che il treno passa rapido
e se c’è un treno c’è la stazione
dove finalmente scendi
che sei uno schianto piccola
persino i binari si girano
e s’attorcigliano languidi
come la mia lingua umida
e non ho più parole facili
e in un sussulto ultimo
t’abbraccio forte stringo
che sei un’emozione tutta
e la stazione fischia
via via andiamo
lasciamo l’ombra qua
Testo e immagine: Marco Gattinoni
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