ELEZIONI COMUNALI 2014: PRESENTAZIONE DEL SIMBOLO ALPES E DEL MANIFESTO PER LE LISTE CIVICHE NEI COMUNI MONTANI
Sabato 8 marzo 2014. TORINO, Pacific Hotel Fortino. Ore 10
“Ci sono dei popoli che sono come delle fiaccole, sono fatti per illuminare il mondo; in generale non sono grandi popoli per numero, ma perché portano in essi la verità del mondo”
Emile Chanoux
La Montagna soffre di una pesante marginalità dovuta a cause storiche, che si sostanzia in
mancanza di sviluppo
mancanza di servizi
esproprio di risorse naturali
mancanza di organizzazione e promozione
Ogni Comune montano – grande o piccolo – può contribuire con la propria iniziativa ad affrontare efficacemente questi irrisolti problemi.
Vogliamo in particolare
1. Una politica che promuova il diritto al lavoro e la sua qualità, assicuri la parità dei servizi, realizzi un significativo riequilibrio dei redditi a favore delle zone marginali
2. Una politica di promozione e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, fondata sulla ricerca di un’elevata qualità della vita
3. Una democrazia sostanziale e partecipata, in cui le scelte siano libere, in cui sia reale la possibilità della rappresentanza di tutte le aree del territorio piemontese e in cui l’azione politica sia un servizio reso alla collettività
4. Una società che, valorizzando la propria identità storica, accolga tutte le differenze e promuova una cultura plurale che non si riduca al solo attuale modello urbano-centrico
5. Un’economia dinamica e solida che sappia valorizzare e promuovere l’iniziativa e lo spirito d’impresa delle realtà montane attraverso una diversificazione legislativa che tenga in considerazione l’alterità delle terre alte
Adottiamo pertanto il seguente programma di lavoro riassunto nell’acronimo ALPES
Autonomia: che significa responsabilità civile ed amministrativa, sobrietà, cooperazione, solidarietà. Autonomia nelle forme di autogoverno, che partendo dal diritto di esistenza delle municipalità, conviene che l’esistenza di strumenti sovra comunali, come le Unioni dei Comuni siano l’unico strumento possibile per le politiche di sviluppo montano e di ottimizzazione ed efficienza dei servizi resi ai cittadini.
Libertà: di costruire un progetto d’insieme per il proprio territorio. Temi come ambiente, agricoltura, allevamento, declinati alle specificità montane devono essere elementi centrali di un piano strategico che riporti economia e presenza umana nelle terre alte. Libertà culturale e identitaria per ricostruire un processo politico collettivo.
Partecipazione: le comunità alpine devono poter prendere parte al processo di crescita del proprio territorio ed essere parte di una comunità attiva in questo impegno. Per poter fare questo si deve pervenire ad una rappresentanza politica che consideri che, oltre agli abitanti, pure il territorio va governato in tutte le sue specificità fisiche, a vantaggio anche della sottostante pianura. Il processo deve avvenire attraverso un percorso collettivo di buone pratiche costanti che hanno ricadute positive durature e dirette.
Energia: la valorizzazione delle risorse endogene (acqua,legno,aria) della montagna deve passare attraverso le istituzioni della montagna declinata in concetti di sostenibilità economica, sostenibilità ambientale e prossimità territoriale. Gli strumenti istituzionali che governano la montagna devono essere messi nelle condizioni di poter costruire il proprio sviluppo.
Sussidiarietà: secondo il dettame costituzionale della leale collaborazione tra gli enti attraverso la costruzione di un sistema di interazione nel quale non vi sia nessun atteggiamento egemone da parte delle istituzioni sovraordinate ma un rapporto funzionale che permetta di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini all’interno di un costante rapporto con gli stessi, specie in fase decisionale.
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