Era Il 16 agosto del 1864, 150 anni fa, quando la ventiseienne Alessandra Boarelli, insieme alla sua damigella Cecilia Fillia, di 14 anni, raggiunsero la vetta del Monviso, a quota 3841 metri. In quegli anni il Re di Pietra era una delle montagne più ambite dai primi scalatori, precursori ben diversi dagli odierni alpinisti griffati. Alessandra Boarelli, originaria di Torino, viveva a Verzuolo ed era sposata e madre di due figli; era donna colta a cui piaceva sfidare convenzioni e pregiudizi, e con la sua salita è da considerarsi a tutti gli effetti la madrina dell’alpinismo femminile. L’impresa della Boarelli avrebbe potuto essere ancora più eclatante, se il tentativo effettuato nell’estate del 1863, pochi giorni prima della conquista italiana della vetta del Monviso da parte di Quintino Sella, fosse andato a buon fine. Solo il cattivo tempo, che la fermò al lago delle Forcioline dove ora sorge un bivacco a lei deicato, le impedì di essere ricordata non solo come la prima donna a espugnare il Viso, bensì la prima italiana. Quest’anno è dunque il 150esimo della sua ascensione e fino a novembre il Cai di Saluzzo, insieme a molti altri, propone numerose iniziative per celebrarne il ricordo.
MonvisoPiemonte offre in omaggio a tutte le donne che parteciperanno alle partenze dell Giro del Monviso la T-shirt MP.
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